A Ca' Oddo, frazione di Monselice, da anni la popolazione locale difende un centenario pioppo nero dalle motoseghe. Ma non crediate, non è solo l'affetto verso il simbolo della contrada biancorosa a smuovere i cittadini, bensì vera e propria paura. Infatti non si tratta di un pioppo qualsiasi, ma dell'albero protagonista di una curiosa leggenda e che porta addirittura un nome: Povolata, termine che in dialetto veneto significa "pioppo". All'inizio furono i gatti che iniziarono a darsi appuntamenti notturni sotto alle sue fronde, e i loro miagolii vennero subito riconosciuti come i lamenti della strega. Poco alla volta numerosi alberi crebbero intorno al pioppo e una donna raccontò di aver scorto in una notte d'estate i rami del pioppo muoversi insieme a quelli degli alberi circostanti, mugugnando come se stessero chiacchierando. Un altro abitante di Ca' Oddo riferì poi di aver visto una notte i rami del pioppo agitare all'impazzata le campane della chiesa, edificata nelle sue vicinanze. Ci fu anche chi tentò di tagliare una radice che sporgeva, ma subito sentì un lamento e vide sgorgare del sangue dall'incisione appena praticata. Come se non bastasse, chiaramente nessun uccello nidificò mai tra i rami dell'inquietante pioppo, tranne un cuculo che invece rimase diversi anni e il cui verso venne subito associato a quello della strega che si prende ancora gioco dei passanti. Suggestione o realtà? A voi il giudizio. Dopo un primo periodo di terrore, sembra però che la popolazione abbia iniziato ad affezionarsi a questa misteriosa presenza, o quantomeno a tentare di familiarizzarci. Quando imperversava la siccità e i raccolti inaridivano, gli uomini presero a riunirsi sotto al grande albero per chiedere alla strega di mandare la pioggia, depositando ai piedi del pioppo cibi e bevande. Il mattino successivo trovavano vasi e brocche vuoti, chiaro segno o che la strega aveva gradito il dono, o che i gatti si erano ritrovati lì anche quella notte. A ogni modo, si dice che poi piovesse davvero. Un poco alla volta la gente di Ca' Oddo iniziò a sentirsi sinceramente legata a quell'albero, tanto da stringercisi attorno, parlargli e accarezzare quel tronco che diveniva inspiegabilmente caldo d'inverno e freddo d'estate. Alcuni sostengono addirittura che l'albero rispondesse alle tenerezze accarezzando a sua volta le persone che si fermavano sotto alle sue fronde a parlare. Che albero coccolone e pettegolo, scommetto che si tratta di una "pioppa".
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tratto da "Misteri e storie insolite di Padova" -Newton Comption editori |